In questi giorni ho riflettutto molto, oltre ad avere deciso di aprire un mio blog alla luce del fatto che le mie idee, per quanto visionarie, spesso si rivelano sensate... ed è sulla falsa riga di un commento distopico, a proposito di un uso moralistico di internet, che la materia grigia si è messa al lavoro e mi ha fatto riflettere sulle possibili conseguenze di una simile distopia.
Internet è un mezzo potente, se fosse un'automobile sarebbe un'auto sportiva, di grossissima cilindrata, difficile da guidare e manovrare, eppure la stragrande maggioranza delle persone c'è finita dentro come se fossero tutti dei grandi piloti. Inutile dire che la strada è diventata un fronte di guerra sanguinario da quando questo succede.
Certo se te ne stai a cazzeggiare su facebook non puoi dire di essere propriamente un internauta, la maggior parte degli utenti di facebook infatti sono solo persone in cerca di gloria che hanno l'illusione di avere il mondo a portata di mano perché, di fatto, quello che scrivi è accessibile a tutti i tuoi amici. Ma è un'illusione appunto, non succede veramente.
La cosa agghiacciante è che dai social network emerge la dappochezza della condizione culturale contemporanea: le persone si dimostrano completamente incapaci di produrre opinioni o contenuti ragionati, sono capaci solo di cliccare "mi piace" su qualcosa di già fatto, già detto, standard insomma. Se scrivi due righe di troppo nessuno legge e gli utenti che creano contenuti originali sono davvero rari.
Io trovo agghiacciante che nell'epoca della comunicazione, dove comunicare è facilissimo, nessuno abbia niente da dire. Pettegolezzi, cattiverie, critiche, insulti, per quelli c'è sempre spazio ma per discussioni serie rimangono le briciole e spesso nemmen quelle.
Eppure la sensazione che ho quando penso a questo stato aberrante della condizione culturale non mi stupisco, non vedo niente di nuovo .... chissà perché ...
Ci sono!
E' quello che succede tutti i giorni nella vita quotidiana fuori da internet.
Ecco spiegata la sensazione di DejaVu
E' da oltre un ventennio che sostengo che l'intelligenza media umana sia alzata da pochi eclettici, questo fondamentalmente comporta che, sebbene il quoziente intellettivo medio sia 100 (ed è una convenzione assumere 100 punti per la media) la maggior parte delle persone hanno un QI inferiore.
Questo parametro in statistica è detto moda e rappresenta non il valore medio del fenomeno bensì il valore che si presenta più spesso.
La maggior parte degli individui sono "subnormali" per prendere in prestito un termine coniato da Ugo Tognazzi in un simpatico film. Cosa possiamo aspettarci dunque da una massa subnormale?
Semplice: la maggior parte delle persone saranno incapaci di comprendere concetti che, per una persona di QI 100, sono considerati accessibili.
Cosa fa quindi il subnormale?
Nell'impossibilità di capire ciò che lo circonda penserà che ci sia una qualche caballa, un qualcosa di incomprensibile che gli farà vedere tutto in bianco e nero, vedrà solo cose buone e cose cattive, cose normali e cose magiche, gente buona e gente cattiva, scelte giuste e scelte sbagliate.
Quando dovrà decidere cosa comprare comprerà quello che comprano gli altri dando origine ad un fenomeno che appunto è detto moda.
Quando dovrà decidere cosa gli piace lo farà in base a quello che fanno le persone che frequenta. Per questo deciderà di tifare una squadra di calcio di una città dove non è nemmeno mai stato in visita.
Praticherà lo sport praticato dal suo vicino di casa e dunque, se esso fa spinning probabilmente si iscriverà nella sua palestra, se invece non pratica sport e va a caccia probabilmente comprerà gli stessi fucili e si farà condurre nello stesso luogo, oppure se fa pesca comprerà le stesse canne da pesca ed andrà a pescare negli stessi posti.
La stessa cosa succederà quando andrà al voto, incapace di comprendere i programmi elettorali, quando dovrà dare la propria opinione sarà completamente incapace di fornire una propria posizione ponderata sulla realtà se nella sua esperienza di vita non c'è qualcuno di cui si fida che l'abbia già espressa.
Per questo sceglierà il suo orientamento politico con le stesse modalità della palestra e della squadra di calcio, ma non sarà questa la peggiore mediocrità commessa.
Prima o poi troverà qualcuno che gli parlerà di fede, se non ha già subito un imprinting deformante fin da bambino, ma difficilmente sarà capace di abbracciare una cosa complessa come una scala di valori, per questo preferirà credere alle superstizioni e per lui la religione non sarà un insegnamento antico ed universale, complesso e pieno di saggezza ma sarà l'insieme dei pregiudizi della sua famiglia e dei suoi amici.
E quando ti vedrà agire nella vita quotidiana si sentirà in diritto di criticarti sterilmente in nome di un dio fasullo, che non è quello che dice di predicare, ed ogni volta che gli farai notare che ciò che sostiene di predicare è qualcosaltro che nulla ha a che vedere con ciò che dice ti attaccherà violentemente perché stai destabilizzando le sue fragilissime convinzioni.
Questo genere di individui, se cristiano, si limiterà a condannare il sesso, il turpiloquio ed in generale a comportarsi come una maestrina d'asilo con in mano una matita rossa e blu con la quale il suo massimo obiettivo è paragonabile al livello culturale che potrebbe avere un bambino ai primi anni della scuola elementare.
Se per qualche motivo invece si sentisse "in controtendenza" potrebbe invece arrivare a tirare fuori le solite cavolate newage che sono in definitiva un cocktail tra cristianesimo, scienza mistificata, ipocrisia e buonismo forzato politicamente corretto. E saltano fuori scie chimiche che fanno rimbalzare il segnale dell'HAARP col quale gli americani, in combutta con gli alieni, fanno venire il terremoto in Emilia.
Ma è sempre e comunque lo stesso meccanismo applicato a livelli di ignoranza e fattispeci differenti.
Questo meccanismo io lo chiamo distopia moralistica mistificatoria. Questo per i seguenti motivi:
- distopia perché il risultato complessivo è qualcosa di indesiderabile
- moralistica perché contiene una morale fatta di pregiudizi scontati da scuola elementare
- mistificatoria perché la realtà, anche se è sondabile con l'impiego di conoscenze di media entità, viene sostituita con una versione mistificata della stessa che viene difesa a spada tratta chiudendo le porte ad ogni possibile ragionamento o discussione
Queste persone vanno a senso unico, per loro è tutto già deciso, predeterminato, a patto che si tratti degli altri:
- loro sono sempre sfortunati, ingiustamente accusati, vittime, deboli
- la colpa è sempre e solo degli altri che sono cattivi e collusi con alieni/nuovo ordine mondiale/americani/bildeberg/papa/altro specificare
Sono forcaioli con gli altri ma i primi ad essere criminali:
- se si tratta degli altri vanno bene multe, carcere, pena di morte, pubblico ludibrio, violazione di privacy, perquisizioni anali, confische ecc.
- se si tratta di loro invece il vigile è corrotto, il carcere è troppo, i diritti civili sono stati violati, hanno subito grave diffamazione, è stata violata la privacy, possono tenere in casa tutte le bombe atomiche che vogliono e viaggiare con 6Kg di coca nel culo perché è la polizia di frontiera ad essere troppo intransigente
Ipocriti:
- si vanno a confessare la domenica mattina in chiesa per i bambini che hanno violentato durante la settimana ma legano il figlio al letto perché sennò si fa le seghe
- tu sei un peccatore perché hai letto l'oroscopo o hai detto una parola voglare per scherzare o hai ammesso che ti piace sessualmente qualcuno/a
In altre parole, quando pensano agli altri dicono: "Mentre noi siamo belli e intelligenti loro no, loro sono brutti e stronzi."
Questa gente è la fiera del sincretismo facile:
l'anarco-fascio-catto-comunismo newage, fate l'amore non fate la guerra, gli alieni arriveranno e porteranno la pace ma sono dei bastardi perché hanno fatto il signoraggio, l'haarp e corrotto Obama e il Papa ma tanto senza di loro siamo finiti quindi che vengano però brutti stronzi lo so che le scie chimiche le fate voi adesso lo dico alla maestra.
Il problema più grave è che quando arrivano verso la trentina ormai non li sposti più, si incancreniscono su idee bislacche e si sentono sempre in diritto di correggere con la penna rossa e blu ogni tentativo di ripristinare un dialogo costruttivo e di osservare la realtà fattiva.
Riflettevo dunque sul fatto che queste persone sono già li, ci sono sempre state, imperversano, gli abbiamo lasciato dominare il mondo, a volte siamo come loro. Per cui dov'è il vero problema? Siamo sicuri che ci sia o è illusorio?
Cosa succederà quando queste persone arriveranno su internet?
Niente, ci sono già.
Cosa succederà quando queste persone arriveranno al potere?
Niente, ci sono già.
Cosa succederà se ci sarà una guerra di morali?
Niente, la storia è costellata di millenni di guerre per gli ideali ma nessuno è mai riuscito a capire se esista un ideale valido.
Cosa succederà se tramite i social network i datori di lavoro possono decidere prima se gli stai o meno sul cazzo?
Niente, adesso si limitano a decidere se gli stai sul cazzo durante la mezzora del colloquio, quasi quasi è meglio se lo vedono in dettaglio.
Cosa succederà se attraverso la globalizzazione portata da internet la gente si renderà conto che la guerra morale è sterile?
Io non sono ottimista a riguardo, ma chi visse sperando morir non si può dire: chissà che almeno non capscano che il 99% dei problemi sociali sono dati proprio dall'accettare forzatamente chi ti sta sul cazzo ed escludere chi è leale, e quel giorno, forse, chissà che non capiscano che per stare bene hanno bisogno di una comunità compatta, che una comunità compatta per essere vivibile deve essere piccola, che una comunità piccola è debole e quindi tutte le altre comunità sono nemici verso i quali gli scrupoli morali sono un lusso.
Io nel frattempo però non garantisco di non prendere a pugni sui denti qualche anarco-fascio-catto-comunista newage.
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