lunedì 20 gennaio 2014

Merda digitale e certificata

Visto che non ho niente di valido da scrivere in questi giorni, a volte il silenzio conta più di mille parole, ho deciso che parlerò del casino che è successo sul PC di mia madre.

Siccome il suo vecchio PC ad un certo punto è morto le ho passato un computer che usavo io, che avevo rimediato come avanzo di qualche lavoro, dove avevo installato Windows 8 per provare le funzionalità del sistema.

In effetti lo ha accettato di buon grado e in un paio di giorni si è abituata al passaggio dalla versione 7 alla 8, a riprova che l'esperienza dell'utente inesperto risulta efficace sulla nuova interfaccia e dunque la Microsoft non l'ha ingegnerizzata tirando i dadi.

Sento tuttavia pareri eccessivamente negativi sul ramo 8 del noto sistema, soprattutto gente che inveisce contro l'interfaccia che, a mio avviso, non è appunto così campata per aria. Certo rivoluziona il concetto del menu start, ma questo accadde già nel passaggio da Windows 3.1 a Windows 95 dove appunto il menu start fece la sua comparsa, e bisogna convenire che prima era peggio.

Windows negli anni è mutato e con esso tutti i sistemi. Nel PC che sto usando ad esempio è installato OSX Mavericks, è un hackintosh che verrà presto dismesso al pari di Windows 8 poiché per quanto bello risulta essere parimenti inadeguato ai tempi che corrono.

Ma la gente, pigra abitudinaria e spesso stupida, preferisce prendersela con l'interfaccia, che è ottimamente concepita e graficamente gradevole, anziché prendersela con il vero problema, peraltro comune a entrambi questi sistemi.

Perché?


Entrambi questi sistemi vanno benissimo, non ho niente da dire, sono fluidi, semplici, belli .... insomma ci hanno dato dentro e hanno finalmente raggiunto una qualità notevole.

Peccato che tutto il software mainstream reperibile via internet sia pieno zeppo di merda.

Adesso va di moda che se scarichi un client o applicazione di quelli "facilitati", qualunque sia la sua funzione, di default sono selezionate spunte per installare tonnellate di ad-ware, toolbars, modifiche alle impostazioni ed in generale tutte cose formalmente innoque ma che hanno il solo scopo di alterare la navigazione dell'utente medio inesperto il quale è completamente incapace di distinguere tra un software sobrio ed uno intriso di merda digitale.

Questi software vengono definiti malware in quanto la loro esistenza è appunto basata unicamente sulla malafede di chi li produce che, sfruttando l'ignoranza dell'utente e le debolezze del sistema, raccoglie informazioni indebitamente e disturba l'uso del computer.

Perché questa merda esiste?


Perché i sistemi operativi sopra citati sono stati concepiti per facilitare tutto talmente tanto che sono completamente privi di un meccanismo di designazione dell'attendibilità del software che richiederebbe di vietare in tutti i modi possibile di poter lanciare un programma di installazione con un click. Cosa che per l'utente inesperto viene percepita come un'esigenza, almeno fintanto che il computer non è talmente impestato che rischia di contagiare anche l'essere umano.

Di fatto programmi di ogni sorta sono disponibili in maniera disordinata perché negli anni passati la cultura media dell'utente è diventata lo "scarica qui e scarica la", al quale consegue l'ovvio "installa qui e installa la" e quindi succede che pigs&dogs mettono a disposizione software via internet, spesso millantando cosa ti stanno veramente dando:

tu magari cercavi un programma su Google ma ti viene fuori un paciarro che ti fa scaricare un eseguibile che è un download manager ma sotto mentite spoglie, ovviamente non un vero download manager di quelli che ti facilitano lo scaricare files di grandi dimensioni ma uno che scarica tutto eccetto quello che volevi, che fa partire una procedura che assomiglia ad un qualsiasi installer lecito e che ti riempie il computer della peggior merda digitale mai concepita, come se una moderna versione virtuale della cloaca maxima venisse direttamente collegata al tuo hard disk trasformandolo in una piccola cisterna da autospurgo virtuale.

Soluzione?


Basta! Andatevene a fanculo voi e il vostro sistema a prova di idiota, infatti usarlo è davvero un'idiozia.
Metto Ubuntu sia sul PC di mia madre che sul mio. La Apple e la Microsoft non hanno colpa a questo giro se non quella di non adottare tecnologie specifiche per difendere gli sviluppatori di software onesto imponendo a tutti i costi dei market a pagamento.

Ubuntu si avvale di un repository, una libreria di software standard, che è consultabile tramite un apposita applicazione integrata dentro al sistema. In lista sono presenti tutti i software disponibili per cui puoi installare quello che ti serve senza nemmeno aprire il browser. Cerchi quello che ti serve, metti la spunta, confermi, ed è un programma ufficiale a gestire la procedura di installazione.

Anche se non conosci il software puoi fidarti in quanto è privo di merda integrata (in quanto un gruppo di utenti si cura che ci siano solo software sobri in lista) quindi al limite, se non fa al caso tuo, lo disinstalli e tutto torna com'era prima. Entri nello stesso menu di gestione, togli la spunta, confermi e partirà la procedura di disinstallazione e pulizia.

Ma del resto chi è causa del suo mal pianga a se stesso e dunque Apple e Microsoft se vi mando a farvi dare (devo davvero specificare DOVE dovete farvi dare?) bisogna che ci andiate e taciate!

Io i vostri sistemi li userei e pagherei anche, ma per l'inadeguatezza rispetto alla vulnerabilità non valgono un centesimo, anzi, dovreste pagarmi voi per il tempo che perdo a spalare la merda che ci si attacca sopra tutti i giorni. Eppure sulla scatola non avete scritto "software attira merda" ci avete scritto "sistema operativo". Legalmente in Italia è truffa.

Manca dettaglio nelle widget dove servirebbe poter fare configurazioni approfondite che sono eccessivamente semplificate e dunque completamente inefficaci, c'è fin troppa roba inutile laddove non serve, quindi l'utente medio è confuso allo stesso modo.

Tanto vale sprecare tempo a capire un po' di Linux per chi non è esperto oppure, per chi come me è un sistemista, fregarsene allegramente e vivere sereno con Linux ed una configurazione degna di questo nome.

Infatti Linux è ben lungi dall'essere perfetto ma almeno è dettagliatamente configurabile. Questo è il motivo per cui tende a non immerdarsi praticamente mai.

Certo Ubuntu ha anche lui le sue vulnerabilità, ma almeno posso tappare tutto il traffico di rete con delle chiarissime regole di iptables.

Ebbene si, le regole di iptables sono molto complicate e può comprenderle solo chi abbia una competenza approfondita di networking, ma appunto i computer sono e resteranno sempre qualcosa di complicato, semplificare l'insemplificabile ha portato alla comparsa della merda digitale che può defluire sul tuo hard disk con estrema facilità ogni volta che loschi siti di marketing sleale producono lo spyware di turno che, come una scaricata di uno sciacquone gigantesco, impesta la rete per farsi i cazzi tuoi. Ciò che collega il tuo computer direttamente allo scarico di detto sciacquone è proprio la mancanza di funzioni che consentano di configurare tutto il configurabile per il semplice fatto che l'utente medio non sarebbe capace di farlo.

Per me che sono un sistemista le regole di iptables sono chiare, come è chiaro sentire l'esigenza di impedire certi tipi di accessi alla rete, usare un proxy, anonimizzarmi ed in generale mettere in difficoltà tutto ciò che è indesiderabile.

L'utente medio invece è convinto che si possa fare tutto e quindi si ritrova merda ovunque senza nemmeno saperlo. Però poi quando il computer diventa inusabile si lamenta.

Sarebbe come lamentarsi col gommista perché siccome guidi sempre la macchina a 120Km/h su una strada sterrata allora fori in continuazione.

Grazie al cazzo!

Tutto ciò che è meno complicato di iptables semplicemente non è completo, non può esistere una cosa semplice per governare una cosa che è un casino infinito. Il protocollo con cui funziona la rete è complicatissimo e dunque le regole di arbitraggio dello stesso saranno parimenti complicate.

Tutto ciò che venga riassunto con una spunta "Abilita/Disabilita" come ad esempio il Windows Firewall, è semplice e becero fumo negli occhi. Usare Windows è guidare ai 120 sui sassi appuntiti, le gomme si foreranno e non ci vuole la sfera di cristallo per dirlo. Se poi hai dentro tanti dati il peso abbassa la coppa dell'olio e al primo avvallamento la romperai e dovrai demolire l'auto.

Allora o vai piano o ti procuri un fuoristrada ma non un SUV, quello è per far credere all'intelligentissima classe dirigente di potere andare dove vuole, un fuoristrada vero, alto un metro e con lo scarico e la presa d'aria sul tettuccio. Allora si che puoi andare sullo sterrato.

E dunque Linux è il nostro fuori strada vero, OSX è solo un merdosissimo SUV mentre Windows è la famosa Panda che a perd i toch perché finisci per installarci i toch dla FIAT ma sensa garansia ...

(non sono piemontese nemmeno io ma fino a capire che i toch sono i pezzi ci si può arrivare)

Ma perché proprio Ubuntu Linux?


Posto che uno vale l'altro, ce ne sono millemila distribuzioni tutte con almeno settordici varianti in diciassei lingue principali. Ubuntu però viene volutamente sviluppata per essere facile da usare, tutto è stato semplificato per evitare i tecnicismi inutili.
Questo produce un ambiente abbastanza maturo, almeno per l'utente medio scarso, l'utente esperto è pur sempre in Linux, anche se bisogna dire che i repository sono sempre molto indietro con le versioni.
Ma si predilige qualcosa di stabile e collaudato a qualcosa di sperimentale, questa è la loro politica ed ha funzionato finora.

Installare linux significa partire da un ambiente neutro, dentro non c'è niente di più di quello che può servire per davvero. Tutte le impostazioni che vanno fatte, tante o poche che siano, sono possibili tramite parametri chiari ed inconfutabili, complicati quanto vuoi ma almeno giungi a risultati certi, cosa che in Windows e Osx è impossibile.

Se qualcosa manca si aggiunge, con pazienza, è leggermente più impegnativo che usare Windows, molto impegnativo rispetto a OSX, ma vale la pena.
Se qualche software che usi abitualmente non c'è sarà sicuramente disponibile un omologo. Basta avere la pazienza di abituarcisi.
Se proprio devi avviare un programma per Windows (magari un videogame) Wine è estremamente performante al punto che in molti casi funziona addirittura meglio di Windows stesso, soprattutto se usi le GPU della nVidia le quali, rilasciando i drivers sotto forma di opensource, sono perfettamente ottimizzati in prestazioni anche sotto Linux.
Se ti sforzi di usare Linux per un po' Windows non lo vuoi più per il semplice fatto che non ne sentirai la mancanza visto che potrai fare in Linux esattamente quello che facevi prima in Windows.

Tanto se sei così poco esperto da non sapere cosa significano tutte queste cose il tuo PC l'ha sicuramente configurato un amico, detto amico forse ha le capacità per svegliarsi e imparare a usare Linux e redarre una piccola lista di regole di Iptables per avere uno straccio di protezione.

Per l'uso sconsiderato purtroppo non c'è software che tenga, i trapianti di testa non sono del tutto consigliabili come si può osservare nel link.

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